
APNR – Academy Pinot Nero Research è un progetto di ricerca e innovazione nato per valorizzare il Pinot Nero dell’Oltrepò pavese. Coinvolge produttori, cuochi, sommelier e consumatori in un percorso condiviso per migliorare la qualità del vino, promuovere pratiche agricole sostenibili, costruire una filiera più connessa e dare nuova identità e riconoscibilità al territorio. Il progetto prevede la creazione di un nuovo protocollo di produzione, attività di sperimentazione sul campo, l’avvio della Fondazione Pinot Nero e una piattaforma digitale per comunicare, formare e vendere in modo diretto e trasparente.

Qual è l’obiettivo del progetto?
Nel cuore dell’Oltrepò pavese, tra colline ornate di vigneti e tradizioni antiche, nasce APNR – Academy Pinot Nero Research. Un progetto ambizioso, che guarda al futuro della viticoltura partendo da uno dei suoi vitigni più rappresentativi: il Pinot Nero. Questo territorio produce oltre il 75% del Pinot Nero italiano, eppure fatica ancora a conquistare il posto che merita nei mercati nazionali e internazionali.
APNR è la risposta a una serie di sfide urgenti: migliorare la qualità senza ridurre la resa, rendere riconoscibile l’unicità del territorio, aumentare la trasparenza verso i consumatori e creare un dialogo reale tra i protagonisti della filiera. Non si tratta solo di fare un vino migliore, ma di costruire un sistema più intelligente, sostenibile e partecipato.
Il cuore operativo del progetto è una rete di attori connessi: produttori agricoli, chef, sommelier e consumatori vengono messi in relazione attraverso attività di ricerca, sperimentazione agronomica, survey di mercato e momenti formativi. Vengono testate nuove tecniche in campo, come la pacciamatura, le reti ombreggianti e la sub-irrigazione, con l’obiettivo di definire un nuovo protocollo di produzione che aumenti la qualità del vino fino al 30% e riduca l’impatto ambientale.
Parallelamente, grazie al contributo di Geosmartcampus, vengono raccolti dati e opinioni da professionisti e consumatori, utili a mappare i gusti, le aspettative e le percezioni legate al Pinot Nero. Non si tratta solo di fare un buon vino, ma di capire cosa le persone cercano in quel calice e costruire, insieme, un’identità condivisa.
Tutto questo sfocia nella nascita della Fondazione Pinot Nero, che diventerà il punto di riferimento per l’innovazione, la promozione e la formazione legate al vitigno. La fondazione promuoverà eventi fisici e digitali, show cooking, corsi, degustazioni e, soprattutto, una piattaforma online per la vendita diretta del prodotto e la diffusione della sua cultura.
Sostenuto da un partenariato solido, Prime Alture come capofila, con ECO Srl, Geosmartcampus, e finanziato dal programma NODES, APNR è un esempio concreto di come la collaborazione tra territori, tecnologia e passione possa generare valore reale, duraturo e condiviso.
In un tempo in cui il vino non è più solo prodotto, ma racconto, esperienza e identità, APNR vuole essere il punto di partenza di un nuovo modo di fare Pinot Nero: consapevole, sostenibile e profondamente legato alla sua terra.
Scopri di più dalla presentazione iniziale del progetto, clicca il pulsante sottostante.
Partenariato
Azienda Agricola Prime Alture srl
Produttore Pinot Nero con tecniche innovative di produzione e trasformazione.

Geosmartcampus srl
Azienda di Comunicazione e Marketing per la costruzione di strumenti di rilevazione bisogni e disseminazione valori di prodotto.

Risultati del Progetto
Metodologia: Ricerca Qualitativa e Quantitativa
Il progetto ha utilizzato due approcci complementari:
- Ricerca qualitativa: ha esplorato emozioni, percezioni, motivi di scelta e narrazioni legate al Pinot Nero, coinvolgendo sommelier, chef e consumatori esperti.
- Ricerca quantitativa: ha validato su larga scala le intuizioni emerse, analizzando un campione rappresentativo di 672 intervistati.
L’obiettivo era definire strategie produttive, di comunicazione e posizionamento fondate su insight reali.
Conoscenza e diffusione del Pinot Nero
- Solo il 64% degli italiani conosce il Pinot Nero.
- Solo il 35% lo ha effettivamente assaggiato.
- È all’11° posto tra i 25 vini più conosciuti in Italia.
Distribuzione territoriale della conoscenza:
- Sud e Isole: conoscenza bassa, ma interesse e gradimento alti tra chi lo prova
- Nord-Est: area con maggiore conoscenza (es. Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna).
- Nord-Ovest: buona diffusione (Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta).
- Centro: conoscenza moderata.
Target principali di consumatori
Sono stati individuati 4 segmenti chiave:
- Gli Innovatori
Giovani 18–34, Nord-Ovest, grandi città. Curiosi e sperimentali, amano eventi pop-up, abbinamenti insoliti e comunicazione digitale. - I Sofisticati
Uomini 35–54, Nord-Est, urbani. Conoscono bene il vino, cercano raffinatezza, storytelling e degustazioni esclusive. - Le Socievoli
Donne 18–34, Sud e Isole, città medie. Cercano convivialità e lifestyle moderno; sono molto attive sui social media. - I Tradizionalisti
Over 55, Centro, piccoli centri. Legati alla territorialità e alle fiere locali, preferiscono canali di comunicazione offline.
Profili professionali: Chef e Sommelier
- Gli Chef cercano un Pinot Nero versatile e delicato, adatto ad accompagnare piatti complessi senza prevalere.
- I Sommelier privilegiano l’eleganza, la complessità e l’espressività del terroir, preferendo versioni più raffinate e identitarie.
Profilazione del Pinot Nero
Per tutti i target (consumatori, chef, sommelier), il Pinot Nero ideale è:
- Elegante
- Profumato
- Equilibrato
- Versatile

APNR è finanziato nell’ambito dei Bandi a Cascata del Programma NODES, sostenuto dal MUR sui fondi PNRR MUR – M4C2 – Investimento 1.5 Avviso “Ecosistemi dell’Innovazione”, nell’ambito del PNRR finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU (Grant agreement Cod. n.ECS00000036).
Per visitare il sito ufficiale di NODES clicca qui: https://ecs-nodes.eu/